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Mondo bimbo

Ultimo Aggiornamento: 30/10/2008 12:14
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Post: 689
Città: PEDASO
Età: 44
Sesso: Femminile
27/06/2008 18:05
 
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Alimenti sconsigliati per la mamma che allatta

cavoli, aglio, cipolla, asparagi, peperoni, cetrioli
fragole, uva, ciliege, pesche, albicocche
spezie
cibi fritti
formaggi fermentati (gorgonzola, brie)
crostacei, molluschi
selvaggina
dolci alla crema o liquore
cacao
(Alcuni degli alimenti riportati alterano il sapore del latte, altri hanno azione dannosa sul bambino, altri lo espongono al rischio di allergie).


Farmaci permessi

In genere, durante l’allattamento, così come in gravidanza, è preferibile evitare di assumere farmaci; in caso di necessità, comunque, è possibile utilizzare alcuni farmaci senza particolare rischio. Come antidolorifico-antiinfiammatorio o per la febbre si può assumere il paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan) o l’ibuprofene (Moment, Brufen); come antibiotico, va bene l’amoxicillina (Velamox, Zimox); non c’è alcun divieto per le vitamine, i fermenti lattici o le terapie dermatologiche comuni (creme, anche con cortisone), né per gli aerosol con cortisonici (Clenil-A) o mucolitici. In qualsiasi caso, è comunque preferibile sentire il parere del medico prima di iniziare una terapia.


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Post: 689
Città: PEDASO
Età: 44
Sesso: Femminile
27/06/2008 18:10
 
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posizioni
Per allattare è necessario scegliere un luogo tranquillo e una posizione comoda. Se avete scelto di stare sedute cercate un buon appoggio per la schiena e rilassate le spalle; uno sgabello sotto i piedi vi aiuterà a mantenere distesi gli addominali.

Se la posizione seduta è resa difficoltosa dalla presenza di punti (episiorrafia) o edema dei genitali (subito dopo il parto), oppure per le poppate notturne, la posizione sdraiata sul fianco potrebbe essere la più indicata. In caso di taglio cesareo, quando appoggiare il bambino sulla pancia potrebbe essere doloroso, o in presenza di ragadi sul capezzolo che rendono necessario variare la posizione della bocca del bambino sul capezzolo, si consiglia di utilizzare la posizione detta “a palla da rugby”. Sedute sostenete il bambino a fianco a voi con il braccio dello stesso lato del seno a cui succhia e con l’aiuto di un cuscino. Questa posizione può essere adottata in caso di allattamento contemporaneo di due gemelli. Offrite correttamente il seno al neonato in modo che non solo il capezzolo ma la maggior parte dell'areola mammaria possa entrargli in bocca. Per facilitare ciò, il bambino deve essere addossato al corpo della mamma: la testa nella piega del gomito della mamma, schiena del bambino in asse con la testa appoggiata all’avambraccio della mamma la quale gira il bambino verso di se così da avere la pancia del bambino contro la sua ed il viso esattamente di fronte al capezzolo con il mento, se non anche il naso, attaccato al seno.

È importante ricordare che i neonati utilizzano il capezzolo per ancorare il seno e succhiano il latte spremendo l’areola con le labbra. Per attaccare il bambino avvicinate il suo corpo al vostro e fategli sfiorare il capezzolo con le labbra. Appena apre la bocca muovete dolcemente la sua testa contro il vostro seno facendo in modo che prenda non solo il capezzolo ma anche gran parte dell’areola. Se sentite il bisogno di sostenere il seno mettete le dita sotto e il pollice sopra il capezzolo. Si può allattare utilizzando entrambi i seni atteggiamento che permette di svuotare il seno con maggiore equilibrio oppure un seno solo per poppata. In quest’ultimo caso la difficoltà potrebbe essere rappresentata dall’impossibilità di mantenere pieno il seno non utilizzato sino alla successiva poppata.



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Post: 689
Città: PEDASO
Età: 44
Sesso: Femminile
27/06/2008 18:13
 
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All'inizio avendo fatto il cesareo nn riuscivo ad allattare bene distesa e allattavo seduta tenendo samuele a palla da rugby...
poi quando la pancia ha iniziato a fare meno male ho iniziato ad allattare anche lunga...ed è molto bello perchè il corpo del bambino è appoggiato disteso al tuo...anche ora che ha quasi sette mesi lo allatto distesa sul letto perchè innanzitutto si distrae facilmente mentre se siamo io e lui è meglio...e poi...è più bello...e comodo...

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Post: 523
Città: BREMBATE
Età: 42
Sesso: Femminile
16/10/2008 13:54
 
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come funziona la legge in Italia a favore delle mamme!!!
Sono incinta! Le tutele per chi è lavoratrice dipendente [SM=g1569766]

È importante sapere che…

• il datore di lavoro non può licenziarti anche se sei in prova o sei in mobilità
• se vuoi dare le dimissioni, non hai l’obbligo del preavviso
• hai diritto a permessi retribuiti speciali per gli esami e i controlli diagnostici
• non devi svolgere lavori considerati a rischio per la salute del tuo bambino (per esempio il lavoro notturno)
• puoi chiedere la maternità anticipata se il ginecologo certifica che la tua gravidanza presenta rischi specifici

La maternità obbligatoria [SM=g1569771]

L’astensione obbligatoria dal lavoro è di cinque mesi (due mesi prima del parto e tre dopo oppure un mese prima e quattro dopo). Durante questo periodo riceverai uno stipendio pari all‘80% della tua retribuzione, salvo che il tuo contratto preveda condizioni più favorevoli.

Il congedo parentale
[SM=g1569767]

Nei primi otto anni di vita del tuo bambino hai diritto ad assentarti dal lavoro per un periodo complessivo di sei mesi: puoi utilizzare questo congedo “tutto e subito”, immediatamente dopo l’astensione obbligatoria, oppure puoi frazionarlo. In questo periodo la retribuzione percepita è pari al 30% del tuo stipendio. Il congedo parentale può essere richiesto anche dal papà.

Il rientro al lavoro
[SM=g1571750]

Hai diritto a due ore giornaliere di riposo (allattamento) fino al compimento del primo anno di vita del tuo bambino e puoi chiedere un orario part-time reversibile (le regole variano a seconda del contratto di categoria). Se rinunci ad utilizzare queste ore, possono essere richieste dal papà. Hai diritto a rientrare nella stessa sede di lavoro, oppure in un’altra sede, purché situata nello stesso Comune e di restarvi fino al compimento di un anno di età del tuo bambino e devi poter svolgere le stesse mansioni che ti erano assegnate in precedenza oppure altre, purché professionalmente equivalenti.




[Modificato da flo.81 16/10/2008 13:59]

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Post: 523
Città: BREMBATE
Età: 42
Sesso: Femminile
16/10/2008 14:04
 
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lato economico della questione!!! [SM=g1571740]

La lavoratrice, prima dell'inizio del congedo di maternità, e in ogni caso entro il 7° mese di gestazione, deve presentare al datore di lavoro e all'Inps, apposita domanda corredata dal certificato medico attestante il mese di gestazione e la data presunta del parto.

A seguito del parto ed entro trenta giorni dallo stesso, per usufruire dei diritti previsti, la lavoratrice deve altresì inviare al datore di lavoro e all'Inps il certificato di nascita del bambino/a ovvero la dichiarazione sostitutiva ai sensi dell'art. 46 del Dpr 445/2000 (autocertificazione).

Con lettera a parte si deve segnalare la nascita all'Ufficio del Perosonale per usufruire delle detrazioni fiscali per i figli a carico e richiedere l'erogazione degli assegni familiari, se spettano.

La data del parto è conteggiata nel periodo di congedo per maternità che precede il parto.

Trattamento economico


Congedo di maternità / paternità

Nel corso del congedo di maternità / paternità viene corrisposta a carico dell'INPS la seguente indennità:

80% dell'ultima retribuzione mensile intera (maggiorata del rateo di gratifica natalizia e delle altre mensilità aggiuntive) precedente l'inizio del congedo di maternità / paternità.

Alcuni contratti aziendali prevedono un trattamento economico di miglior favore con l'integrazione al 100%.

Cessazione del rapporto di lavoro


L'indennità di maternità è corrisposta anche nei casi risoluzione del rapporto di lavoro per:
• Cessazione dell'attività dell'azienda cui la lavoratrice è addetta;
• Scadenza del termine per assunzioni a tempo determinato purchè si verifichino durante i periodi di congedo di maternità sia normale che anticipato.

Congedo parentale


L'indennità corrisposta dall'INPS nel corso del congedo parentale è pari al 30% dell'ultima retribuzione intera percepita prima di entrare:
• In congedo di maternità se il congedo parentale segue immediatamente il congedo di maternità;
• in congedo parentale quando questo viene fruito frazionatamente e quindi si situa in periodi non immediatamente successivi al congedo di maternità (circolare INPS n. 109/2000).

Entro quando


Viene retribuito un periodo complessivo, tra i genitori, di 6 mesi di congedo parentale (30% ultima retribuzione mensile intera) ai:

• genitori naturali fino al 3° anno di vita del bambino/a (*);
• genitori adottivi o affidatari fino al 6° anno di età (*);
• genitori adottivi o affidatari tra i 6 e i 12 anni di età (entro i 3 anni successivi all'ingresso in famiglia).
(*) il giorno del compleanno deve essere compreso

Inoltre l'indennità spetta a condizione che il reddito personale annuo del richiedente assoggettabile all'IRPEF sia inferiore a 2,5 volte limporto annuo del trattamento minimo INPS pari, per il 2002, a 12.762,35 euro:

• genitori naturali fino al 3° anno di vita del bambino/a, che abbiano già fruito dei 6 mesi complessivi di congedo retribuito per i genitori naturali dal 3° fino all'8° anno di età, per periodi eventualmente ancora non fruiti;
• genitori adottivi o affidatari quando il congedo prosegue oltre i 6 mesi tra i due genitori oppure per periodi fino a 6 mesi dopo il 3° anno di ingresso in famiglia.

Ai fini della determinazione del reddito:
• per i rapporti di lavoro a tempo parziale la soglia individuale di reddito non va riproporzionata e pertanto resta la medesima;
• da tale reddito sono esclusi il reddito per la casa di abitazione,TFR, arretrati a tassazione separata e la stessa indennità per congedo parentale.
• il reddito da considerare è quello presunto dell'anno in cui iniziala prestazione o parte di essa. Pertanto, per periodi a cavallo di due anni, va valutata l'opportunità di riprendere anche per un solo giorno il lavoro nel nuovo anno.

Riposi giornalieri

Sono regolarmente retribuiti dal datore di lavoro per conto dell'INPS.

Malattia del bambino


La disciplina legislativa non prevede alcuna copertura economica. I CCNL di settore e/o aziendali possono stabilire condizioni di migliore favore.

Part time

In base al principio di non discriminazione, le lavoratrici a tempo parziale hanno diritto a tutte le indennità previste indipendentemente dal tipo di lavoro parziale svolto: queste indennità sono erogate in proporzione all'orario ridotto della prestazione lavorativa.

Per il part time ciclico (rapporto che prevede periodi di lavoro alternati a periodi di non lavoro) :
• se il congedo di maternità inizia entro il periodo lavorativo o entro 60 giorni dall'ultimo giorno lavorato, l'indennità viene erogata per tutto il periodo di congedo, anche durante la fase non lavorativa;
• se il congedo di maternità inizia oltre il 60° giorno dall'ultimo giorno lavorato, l'indennità viene erogata solo per i giorni compresi durante le fasi lavorative e non compete durante le pause.
Se la lavoratrice/ore e il datore di lavoro concordano la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno per un periodo in parte coincidente con quello del congedo di maternità/paternità, l'indennità da corrispondere viene calcolata sulla base della retribuzione più favore

[SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785] [SM=g1569785]



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Post: 523
Città: BREMBATE
Età: 42
Sesso: Femminile
16/10/2008 14:11
 
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insomma..... ho letto e riletto più volte tutte queste informazioni ma mi sa che ci vorrà un pò di tempo per capire bene fino in fondo tutti i miei diriti!!

cmq...ieri ho chiesto chiarimenti e spiegazioni al mio ginecologo: dunque essendo la data presunta del mio parto stabilita tra il 15-17 gennaio gennaio 2009 lavorerò fino a venerdì 14 novembre 2008 (ho ancora 4 settimane ragazze!!! [SM=g1569762] che fatica!!!)...poichè da lunedì 17 novembre , orami raggiunta la 30° settimana di gestazione, sarò ufficialmente in congedo per maternità!!!
il caos sta un pò nella compilazione e presentazione della richiesta di congedo....carte su carte sia per l'azienda che per l'INPS (quale sarà poi la mia sede di riferimento ancora non lo so!!!).va bè... ho ancora un mese di tempo per occuparmi anche di questo!!! il 12 novembre alla prossima visita di controllo il mio ginecologo finalmente mi compilerà e firmerà le carte necessarie!!! [SM=g1577518]

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Post: 523
Città: BREMBATE
Età: 42
Sesso: Femminile
30/10/2008 12:14
 
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notizia curiosa: la maternità nel mondo [SM=g1577512]

Il nostro tasso di natalità è tra i più bassi del mondo. È colpa dello Stato che non ci tutela a sufficienza durante la maternità o si tratta solo di una bella scusa? In Italia il periodo di maternità obbligatorio è di due mesi prima della data presunta del parto seguiti da altri tre dopo il parto, per un totale di cinque mesi con l’80 percento dello stipendio. A questi è possibile aggiungere un ulteriore periodo di astensione facoltativa di altri sei mesi. Un periodo troppo breve per decidere di diventare mamme? Così sembrerebbe visto che il tasso di natalità italiano è di 8,36 ogni 1000 abitanti, uno dei più bassi al mondo.
Ma nel resto del mondo come si comportano? Le mamme sono davvero più tutelate?


NON è TUTTO ORO CIò CHE LUCCICA!!! [SM=g1571740]

Scandinavia
Il tasso di natalità si attesta su 11 ogni 1000 abitanti e le cose ci andrebbero decisamente meglio. Se fossimo mamme norvegesi avremmo 11 mesi di maternità con paga al 100 percento più la possibilità di prendere un anno extra non retribuito. Ancora meglio ci andrebbe nella terra dei mobili Ikea, dove a una neo mamma spettano 16 mesi di maternità con l’80 percento dello stipendio. Probabilmente non ricorderemmo nemmeno più che lavoro facciamo.

Danimarca
I paesi nordeuropei si confermano i migliori in materia di tutela della maternità (e della paternità!). La legge danese prevede infatti 52 settimane totali con il 100 percento dello stipendio, di cui le prime 18 settimane della madre, seguite da 2 del padre, e le rimanenti da dividere tra i due genitori. Quanti uomini italiani sarebbero disponibili? Alzate le mani… Pochini.

Gran Bretagna
Gli inglesi si dimostrano generosi sul fronte delle settimane ma avari sull’indennità di maternità. Se fossimo mamme inglesi ci spetterebbero circa 10 mesi di maternità, di cui un mese e mezzo con il 90 percento dello stipendio e i restanti 8 e mezzo con soli 170 euro al mese. Meglio tornare al lavoro il prima possibile.


Australia

Ci andrebbe ancora peggio come mamme australiane. In questo caso il periodo di maternità facoltativo è di un anno intero, ma potremmo non ricevere nemmeno un centesimo. L’indennità di maternità dipende infatti dalla generosità del nostro datore di lavoro.

Tunisia
In quanto mamma tunisina ci spetterebbe il record negativo mondiale. Verrebbe davvero da pensare che lo Stato non voglia proprio che ci riproduciamo (o che non lavoriamo?). Soli 30 giorni di congedo di maternità con il 67 percento dello stipendio, poi ci si arrangia.

Stati Uniti
L’America, il Paese dove tutto è possibile, dove chiunque può diventare Presidente, anche una mamma. Sempre che non abbia troppo pretese. In quanto mamma a stelle e strisce ci spetta infatti un mese e mezzo di congedo di maternità non pagato. Già, soltanto 6 misere settimane a zero centesimi, a meno che il nostro datore di lavoro non si dimostri generoso. In queste condizioni il tasso di natalità sarà pressoché nullo? No, nonostante una situazione per nulla rosea, le mamme americane fanno ancora molti figli e infatti il loro tasso è quasi il doppio del nostro, con 14 su 1000 abitanti.


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