Ho trovato un articolo interessante che vi posto da opsonline...
Ragazzi più sinceri e aperti se comunicano via internet
La rete raccoglie le loro confessioni. Li rende più sinceri. Dà uno spaccato più profondo della realtà, dei dubbi, delle ansie, dei pensieri dei ragazzi. Lo ha dimostrato una ricerca condotta da un gruppo di pediatri della Ohio State University e pubblicata sull'ultimo numero della rivista Pediatrics. Secondo i pediatri gli adolescenti con comportamenti a rischio di depressione o che hanno problemi comportamentali possono più facilmente essere individuati se vengono intervistati via e-mail che se parlano vis-à-vis con un medico o uno psicoterapeuta.
I medici statunitensi hanno intervistato circa 800 ragazzi tra i 12 e i 20 anni nell'ambito di un progetto chiamato "Health eTouch". Nel corso del progetto i medici hanno avuto uno scambio regolare di e-mail con i ragazzi a cui è stato chiesto di raccontare di sé, della propria vita, del loro rapporto con amici e famiglia, se facevano uso di droghe o di alcool e in che misura.
Le risposte dei ragazzi sono state per certi versi sorprendenti: sincere, articolate, prive di imbarazzo. Quasi l'opposto di ciò che si verifica quotidianamente nello studio del medico dove riuscire a far parlare di sé i ragazzi sembra essere diventato un lavoro molto difficile.
"È chiaro che esiste un problema di comunicazione con i nostri ragazzi. Non riusciamo a stabilire con loro un rapporto che li renda tranquilli e che li faccia aprire. Un ente astratto, come di fatto è la rete, li rende invece più aperti. Forse non avere di fronte una figura adulta, che loro percepiscono come giudice delle loro azioni, li rende più tranquilli", ha dichiarato Jack Stevens, uno degli autori dello studio.
"Questi risultati ci impongono una riflessione. Da un lato dobbiamo sviluppare una maggiore empatia verso i ragazzi in modo da ristabilire con loro un contatto. Dall'altro potremmo usare queste tecnologie per loro così familiari per scendere sul loro terreno e usare i loro mezzi di comunicazione", ha concluso Stevens.
Stevens J et al. Trial of computerized screening for adolescent behavioral concerns. Pediatrics 2008; 121:1099-1105.
Mi piaceva questo articolo (anche se nn è nulla di eclatante)perchè per una volta nn si vede internet come una cosa negativa che influisce sulle relazio0ni dei giovani come un surrogato della vita vera...